giovedì 25 marzo 2010

Alla Locanda del Mondo



Nel palazzo reale, come il solito, c’era un gran trambusto.
La gente andava e veniva, fra affari del reame e sollazzi.
Ma, di colpo, all’improvviso tutti tacquero.
Un mendicante era entrato nel salone.
In realtà si trattava di un grande Maestro Spirituale, che non voleva farsi riconoscere.
“Come hai osato venire qui, straccione?”, gridò il re.
Il Maestro Spirituale, senza scomporsi, rispose: ” Voglio che il proprietario di questa locanda mi dia vitto e alloggio, in considerazione della mia miseria”.
“Ma cosa vai farneticando? Il proprietario di questa…locanda? Hai scambiato questo posto per una taverna?”
“E che altro è?”
“Il palazzo reale, idiota!”
“Un momento signore, disse il Maestro Spirituale, forse prima del tuo arrivo questa era una locanda!”
“Assolutamente no! Qui regnava un altro sovrano, e prima di lui un altro, e un altro ancora!”
“Vedo che non mi capisci, e dovrò spiegarmi meglio” disse il Maestro.
Dopo una breve pausa continuò: ” Non ti accorgi del disordine e del trambusto? Qui la gente si ferma solo un po’, per soddisfare i fatti propri…Mangia e beve e fa’ le leggi che gli fanno più comodo, godendo di schiavi e concubine…e trascura le esigenze superiori dello spirito…Perciò come fai a negare che sia una locanda?”
Il re era turbato e si rese conto di aver ricevuto una lezione.
Nel frattempo il mendicante, incurante della reazione suscitata, si diresse all’uscita.
Il re ordinò ai suoi uomini di prenderlo, per convincerlo a tornare a corte. Ma una guardia disse: ” E’ inutile, maestà. Quell’uomo non ritornerà, il suo è, infatti, il regno dello spirito, egli non si cura di rifocillarsi alla locanda del mondo!”.
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pubblicata la prima volta nell'anno 2006
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